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Al Cardello, per tutta l'estate, una mostra dedicata alla bicicletta, con disegni di Romano Buratti ed arazzi della Bottega Pascucci

Of Il Cardello Casa Oriani

 picture of the event: Al Cardello, per tutta l'estate, una mostra dedicata alla bicicletta, con disegni di Romano Buratti ed arazzi della Bottega Pascucci

Una originale esposizione di disegni a carboncino ed arazzi su canapa ispirati alla romagnolità e lla bici, mezzo di trasporto prediletto da Oriani

La stagione di apertura del Cardello, Casa Museo di Alfredo Oriani a Casola Valsenio, viene arricchita dalla presenza di una mostra di disegni a carboncino dell’artista romagnolo Romano Buratti e degli arazzi di canapa, ispirati ai suoi disegni, della Bottega Pascucci 1826 di Gambettola. Il tema della mostra, neanche a dirlo, è la bicicletta. La bicicletta tanto amata da Oriani così come dalla gente di Romagna, che da tempo l’ha eletta mezzo di trasporto privilegiato. E come godere di queste dolci colline, se non sul saliscendi di stradelli che le solcano, tra filari di viti e panorami incantevoli, in sella alla propria bici? Anche Alfredo Oriani amava muoversi in questo modo!

 

La mostra, intitolata “La bicicletta” è un vero e proprio incontro fra arte e artigianato, una collaborazione della storica Stamperia fondata nel 1826 a Gambettola, con il pittore cesenate che pare dipingere le sue opere  in dialetto romagnolo. Romano Buratti. Autore di innumerevoli lavori, apprezzato in Italia e all’estero, Buratti dipinge soprattutto figure sanguigne e tipiche della nostra terra, in momenti curiosi e vivaci dove la presenza della bici rappresenta un sogno di libertà.

Così come scriveva Oriani, nel suo "La Bicicletta":

 

 “Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà, forse meglio di una liberazione. Andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in un treno. La bicicletta siamo ancora noi che vinciamo lo spazio ed il tempo; stiamo in bilico e quindi nella indecisione di un giuoco colla tranquilla sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla terra, che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento, contro il quale lottiamo come un uccello. Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà d’interrromperlo o di mutarlo, quella poesia istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore nel sentirci così liberi.”

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