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Fortezza di Bardi
La Fortezza di Bardi, in provincia di Parma, edificata sulla cima di uno sperone roccioso di diaspro rosso, domina la confluenza del torrente Noveglia con il Ceno.
Esempio straordinario del Medioevo italiano ed europeo, oggi il castello custodisce 5 sorprese che arricchiscono il percorso di visita:
Il Museo Archeologico con reperti risalenti all’età del bronzo (1600-1200 a.C.). promosso dal Centro Studi della Valle del Ceno Cardinale Antonio Samorè in sinergia con il Comune di Bardi ed il sostegno di Fondazione Cariparma. Dà valore ad una ricca documentazione archeologica sul popolamento pre-protostorico, testimonianze principali dell’era preistorica, il successivo sfruttamento del diaspro proveniente dal Monte Lama. Attualmente le sale ospitano opere dell’artista e collezionista Vittorio Ferrarini, ispirate alle antiche incisioni rupestri.
La mostra permanente dedicata all’arte del XX secolo dal titolo “Arte e mestieri dell’Est Europeo”. Sono esposti 60 dipinti e 16 opere plastiche della raccolta Ferrarini-Nicoli che ha avuto avvio dalla permanenza decennale di Vittorio Ferrarini a Praga, a partire dal 1992.
Tematica: il lavoro. Una scelta in parte dettata a livello autobiografico dall’origine modesta del collezionista il quale, in qualità di figlio di contadini, ricorda di essere stato impegnato da giovane nei campi.
Mostra permanente “Un saluto d’epoca: vecchie cartoline della Valceno”, caratterizzata da cento esemplari provenienti dal collezionista Filippo Antoniazzi, raffiguranti Bardi, frazioni limitrofe e il Castello, di cui la maggior parte viaggiate e testimonianti lo stile di vita a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Museo della Civiltà Valligiana della Val Ceno, nell’ala sud del Castello di Bardi, all’interno di locali originariamente destinati agli alloggi dei cortigiani. con assetto decorativo semplificato, volte a padiglione con cornici in stucco modanate all’innesto. La raccolta di materiale, oggetti domestici, manufatti della vita contadina, dei mestieri e delle arti o di lavoro quotidiano è stata promossa dal Centro Studi della Val Ceno.
I più antichi risalgono addirittura al XVIII secolo. E' visibile una ricostruzione con elementi originali delle stanze – cucina e camera da letto – che componevano l’abitazione rurale.
Il percorso di visita al Castello di Bardi include anche un’interessante raccolta di materiale illustrante il tema del bracconaggio e del trappolaggio: il Museo della Fauna e del Bracconaggio.