Il Castello Pallavicino di Varano De' Melegari si erge su uno scoglio di pietra arenaria, in posizione strategica per il controllo della vallata del Ceno, e rappresenta uno straordinario esempio di architettura medievale a carattere difensivo: una fortezza progettata e realizzata per risultare inespugnabile.
Sebbene la sua edificazione risalga molto probabilmente al X secolo, in seno a quel fenomeno di incastellamento che ebbe origine in Italia per contrastare le invasioni di Ungari e Saraceni, il primo documento scritto che ne certifica direttamente l'esistenza è la “Cronaca Pallavicina” del 1087, anno in cui Uberto Pallavicino, discendente del capostipite Adalberto (che fu Vicario Imperiale di Ottone II a partire dal 980), ereditò il castello. La famiglia Pallavicino, che fu una delle principali consorterie gentilizie presenti nei territori di Parma e Piacenza, mantenne infatti per diversi secoli il controllo delle principali vie di comunicazione tra la Toscana, l'Emilia e la Liguria, attraverso un'ampia rete di fortezze e rocche, dislocate strategicamente sul territorio.
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La fortezza deve il suo imponente aspetto odierno principalmente agli interventi di ampliamento e potenziamento effettuati sul finire del '300 da Niccolò Pallavicino, con il benestare (e, probabilmente, anche il contributo ideativo) di Gian Galeazzo Visconti, potente Duca di Milano nonché grande stratega militare. La forma del castello riprende la tipica pianta quadrangolare delle roccaforti dell'epoca, ma presenta numerose peculiarità, fra le quali, in primis, l'andamento lievemente irregolare delle alte mura perimetrali (spesse fino a quattro metri), che ricalca i bordi dello sperone di roccia al quale sono direttamente ancorate, in special modo sui lati ove scorrono i due corsi d'acqua che isolavano la fortezza. Il Castello Pallavicino di Varano si differenzia inoltre dagli altri castelli emiliani per l'ingegnoso sistema difensivo dell'ingresso, dotato di tre massicce torri allineate sul medesimo versante e l'accesso inserito in posizione defilata alla base della torre centrale: una particolare configurazione che rendeva impossibile al nemico sia bersagliare il portone da lontano, che, a causa dell'esiguo spazio di manovra, utilizzare arieti e ingombranti strutture d'assedio.
Alla morte di Niccolò, i Visconti ebbero indirettamente il controllo della fortezza per alcuni anni, ma, nel 1432, il Duca Filippo Maria la riconsegnò ai Pallavicino nella persona di Rolando il Magnifico (fondatore dello Stato Pallavicino). Salvo una parentesi fra l'inizio del 1600 ed il 1637, anni in cui divenne parte dei possedimenti del Ducato di Parma e Piacenza, il castello rimase infatti saldamente sotto il controllo della famiglia fondatrice per buona parte della sua lunga esistenza. Nel 1828 passò in mano ai Grossardi, nobili esponenti di spicco della società segreta rivoluzionaria della Carboneria, finché, alla fine del XIX secolo, vi si insediò la famiglia Levacher, che lo abitò fino a circa la metà del '900. A partire dal 2001, il castello è di proprietà del Comune di Varano De' Melegari.
Oggigiorno la fortezza, gestita dall'Associazione Culturale Oltre Lo Specchio, è visitabile mediante tour guidati che ne ripercorrono l'affascinante storia e gli ambienti più caratteristici: oltre al giardino ed alla corte, potrete visitare l'antico mastio, alla cui base si trova la famigerata Prigione del Bentivoglio, l'ala quattrocentesca, la Sala delle Armi, i camminamenti di ronda, la terrazza panoramica, le cucine, l'elegante scalone settecentesco, lo studio ed il magnifico Salone d'Onore affrescato. In particolari occasioni, quali ad esempio le visite in notturna, vengono inoltre aperti al pubblico i sotterranei della fortezza.
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