La Rocca di Bertinoro, che oggi ospita il Centro Residenziale Universitario e il Museo Interreligioso, fu presumibilmente edificata alla metà del X secolo. Un placito, conservato nell'Archivio Ardivescovile di Ravenna, datato 27 novembre 995, parla della presenza di un mastio, costruito in muratura, sulla parte più alta del colle di Bertinoro. Nel 1004, la Rocca di Bertinoro fu affidata in feudo dall'arcivescovo di Ravenna ad Ugo degli Onesti, fondatore della casata comitale che governò Bertinoro fino alla fine del XII secolo. Durante la lotta tra i Comuni e l'imperatore Federico I Barbarossa, la contessa di Bertinoro
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Aldruda Frangipane fece ampliare la Rocca, costruendo gli spazi dove oggi si trova il Museo Interreligioso. Dopo l'estienzione della casata comitale, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, la Rocca fu dominata da alcune delle più importanti famiglie ghibelline della Romagna. Gli Ordelaffi, signori di Forlì e fieri oppositori alla politica espansionistica del Papato in Romagna, accolsero nella Rocca di Bertinoro Dante Alighieri nei primi anni del suo esilio. E' plausibile affermare che il soggiorno di Dante a Bertinoro fu durevole, come dimostrano i numerosi riferimenti a uomini e personaggi della storia locale: tra questi, il giudice Guido del Duca, protagonista del XIV canto del Purgatorio.
Alla metà del XIV secolo, nella Rocca di Bertinoro fu presente il cardinale Egidio Albornoz, impegnato nella riconquista della Romagna al Papato. A partire dal 1377, la rocca di Bertinoro è affidata in feudo ai Malatesta di Cesena che provvedono con Domenico detto Novello, ritiratosi in rocca nel 1442, a ristrutturare il fabbricato.
Alla morte di Novello (1465) Bertinoro torna sotto il diretto controllo della Chiesa fino al 1499 quando papa Alessandro VI assegna la rocca in feudo al figlio Cesare Borgia.
Con la successiva caduta dei Borgia, anche la rocca di Bertinoro perde progressivamente la sua potenza militare.
Dal 1584 diviene sede vescovile per iniziativa del vescovo Caligari che provvede a far eseguire lavori di ristrutturazione e risanamento conservativo.
Risale a questo periodo il rifacimento delle scuderie, la sopraelevazione degli appartamenti e la posa della cella campanaria sulla torre d’ingresso, i lavori di riadattamento durarono fino al 1599.
Ulteriori modifiche vengono apportate anche dai vescovi successivi, fino al 1800 quando la sempre minore disponibilità finanziaria non riesce più a coprire le spese di manutenzione, tanto che nel 1927 crolla la torre campanaria travolgendo anche parte dell’ingresso.
Torre ricostruita nel 1931 con il contributo del Comune e della popolazione, più bassa e senza campana.
Ingenti i danni riportati durante l’ultimo conflitto mondiale, colpita dai bombardamenti anglo-americani nell’ottobre del 1944, l’interno della rocca viene quasi totalmente distrutto.
I restauri post-bellici durano fino al 1949 con apporto di notevoli modifiche
A seguito dell’unificazione delle diocesi di Forlì e di Bertinoro conclusasi nel 1986, la rocca viene abbandonata e negli anni dal 1998 al 2002 vengono effettuati importanti lavori di restauro per il riutilizzo del fabbricato ad uso museale, culturale ed universitario.
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